Il caso non esiste

Senza compromessi sulla vetta dell’Olimpo.

 

Silenzio per favore. Entriamo insieme nel tempio degli enomaniaci. Vi va? Riduttivo qui pensare solo alla bottiglia e al suo contenuto. Questo è il nettare controcorrente per natura, un’icona anche per i neofiti e un punto di arrivo per i cultori. Signore e Signori benvenuti a Montevertine. Ad accoglierci il suo vignaiolo appassionato, Martino Manetti.

Anarchico, monumentale, sincero fino allo spasmo. Montevertine ha infranto le regole fin dalla sua nascita negli anni ‘80. Un disciplinare che si è scontrato contro l’estro di Sergio Manetti che, guidato dall’amico Giulio Gambelli, arrivò, prova dopo prova, giorno dopo giorno, a raggiungere l’Olimpo. Senza mai scendere a compromessi e senza piegarsi alle logiche di mercato. A discapito di quella popolarità che lo avrebbe spinto, forse, chissà dove.

Un vino che… è poesia della terra riprendendo Mario Soldati

Un vino che… non c’è se la natura e i suoi eventi ci mettono lo zampino. 

Un vino che… esiste, però, quando, come nei migliori ingranaggi, tutto fila alla perfezione. 

Un vino che… è figlio del suo vignaiolo più fedele, Martino Manetti, che servendosi di una squadra di professionisti ogni anno tira fuori dal cilindro il suo tesoro più grande.

Un vino che… ha saputo creare legami senza tempo che uniscono questa realtà a persone vere.

Un vino che… se non lo capisci non è un problema suo.

Persone vere e legami indissolubili, proprio come l’amicizia fra Sergio Manetti e l’artista emiliano Alberto Manfredi che continua ancora oggi a solcare la storia nelle etichette di un grande vino italiano Le Pergole Torte. In nome e in ricordo della grande opera dei due amici, scomparsi a pochi mesi di distanza fra il 2000 e il 2001, gli eredi si sono accordati per porre su ogni nuova annata del vino un’opera del Maestro, andando a selezionarla dall’archivio Manfredi e fra le opere presenti di casa Manetti. Appassionati e cultori aspettano oggi anno con trepidazione l’uscita della nuova opera-etichetta.

 

Queste le storie che piacciono a noi. No Pop, ma Pwnk!