Baglio di Pianetto: attraversare la Sicilia in green
Pane, vino e cannoli!
Lu vinu fa cantari, l’acqua fa allintari.
(Il vino fa cantare, l’acqua indebolisce.)
Il mondo green a noi incuriosisce parecchio anche se, ormai lo sapete, il rosa è il nostro colore preferito.
Più volte ne abbiamo sentito parlare e ne siamo rimasti affascinati ma senza mai capirne realmente “una mazza”.
Vediamo se più menti messe insieme riescono a intenderci qualcosa.
Mandare avanti una cantina non è proprio un gioco da ragazzi, questo è chiaro, sia di impegno che di consumi.
Il primo pensiero che verrebbe in mente al nostro babbo, soprattutto con il “caro-bollette” in atto, sarebbe staccare tutte le spine… ma no, non è così che funziona.
L’utilizzo di corrente elettrica che le cantine devono affrontare tutti i giorni, sia per i macchinari di produzione sia per mantenere un clima adeguato per la vita del vino, è molto elevato.
Ecco che nel tempo si sono resi necessari alcuni piccoli miglioramenti che hanno portato molte aziende ad essere così definite sostenibili:
Dal punto di vista architettonico e strutturale:
Sfruttare l’architettura per creare il clima adatto al vino – in maniera green si possono progettare, ad esempio, sistemi di ventilazione e illuminazione naturali resi possibili da quello che i tecnici chiamano bioarchitettura. Ogni elemento della struttura si rende utile per arrivare allo scopo comune: produrre vino buono ma con costi di consumo più bassi rispetto allo standard e soprattutto rispettando l’ambiente.
Dal punto di vista produttivo:
- recuperare le acque piovane attraverso dei sistemi in cui l’acqua viene depurata e resa ideale per un nuovo utilizzo.
- uso di luce solare, venti e calore della terra.
- bottiglie più leggere.
- etichette e tappi realizzati con materiale riciclato
La teoria l’abbiamo studiata ma adesso passiamo alla pratica.
Per questo ci spostiamo in Sicilia.
Sole, mare, buon cibo e vino PWNK.
Vorremmo parlare di arancini, cannoli, panelle, pasta alla norma, cassata, sarde a beccafico…
ma il colesterolo solo a sentir nominare tutto questo ben di dio ci domanda: Icché vu fate? Un fate i’ grulli! (Cosa fate? Non fate gli stupidi!).
Una delle cose certe è il rispetto e la connessione che l’azienda Baglio di Pianetto ha con il territorio.
Nata nel 1997 nel comune di Santa Cristina Gela in provincia di Palermo, vive e opera in maniera totalmente green attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili… e non solo.
Scopriamola meglio.
Le loro proprietà sono:
Tenuta Pianetto a Santa Cristina Gela
Tenuta Baroni a Noto
La Tenuta Pianetto coltiva molte varietà come il Merlot, Cabernet Sauvignon, Insolia, Grillo e Catarratto. Così tante diversità internazionali nel cuore dell’isola.
Siamo in paradiso: non svegliateci!
Tra i processi sostenibili di questa Tenuta fa breccia nel nostro cuore 💚 il forte impegno che mettono nella gestione delle risorse idriche, in soldoni: il recupero delle acque piovane utilizzate solitamente per irrigazioni di emergenza.
La loro cantina dicesi a sviluppo verticale – e che sarà mai?
Grazie alla forza di gravità non si rende necessario l’utilizzo di macchinari sulle uve che vengono quindi lavorate “per caduta” garantendo così una materia prima completa.
Anche qui, per far contento il babbo nella lotta al risparmio, viene sfruttato il calore della terra per regolare la temperatura della cantina e della barricaia.
È stata tra le prime aziende ad aver installato un impianto fotovoltaico di terza generazione e quindi ad utilizzare energie rinnovabili – si ha circa il 70% di indipendenza energetica.
Si, avete letto bene.
Tutti questi “piccoli” tasselli permettono di creare uve e quindi vini in un sistema totalmente bio – questo è ciò che rende unica Baglio di Pianetto.
Chapeau @bagliodipianetto_official , speriamo di vederci presto! 🌈